“E se tornassi? Il dilemma dell’expat

Uno dei pensieri più frequenti che incontro nel lavoro con gli italiani all’estero è questo!

A volte si presenta come una domanda leggera, quasi una fantasia. Altre volte come un’ossessione, un vero e proprio bivio.
Restare o tornare non è solo una scelta logistica, lavorativa o economica: è una decisione carica di significati profondi.

Tornare può sembrare un ritorno a sé, alle radici, a un senso di familiarità. Ma può anche portare con sé la sensazione di fallimento, come se ammettere la fatica all’estero fosse una sconfitta.
Restare, d’altra parte, è spesso una sfida costante: alla solitudine, alle differenze culturali, alla distanza emotiva.

Questa ambivalenza è normale. Non esiste una risposta giusta per tutti. Ma esiste la possibilità di esplorare questa domanda con onestà, senza giudizio, con uno spazio in cui le emozioni — anche le più contraddittorie — possano essere accolte e comprese.

La terapia, in questi momenti, può offrire proprio questo: uno spazio di chiarezza, in cui la scelta diventa meno una fuga o un dovere, e più un atto di consapevolezza verso ciò che ti fa stare bene, davvero.

Dott.ssa Jessica Lamanna 20.07.2025


Hai bisogno di aiuto per orientarTi? Contattaci

Leggi anche

Quanto costa andare dallo psicologo in Germania? La terapia privata

Psicoterapia in Germania: come funziona il sistema pubblico?

Sentirsi fuori posto: quando vivere all’estero non è solo un’avventura